Il merito e la trasparenza
C’è stato un tempo nel quale il dibattito politico si incentrava sul merito di idee, opinioni, proposte. Sarei felice se fosse ancora così, invece siamo costretti a sopportare la miseria di schermaglie personali o l’inutilità di gossip da rotocalco.
Tempo fa, una nota testata locale, pubblicò la notizia che avrei trascorso il Capodanno alle Maldive, grazie anche al fatto che, a seguito del nuovo decreto fiscale approvato dall’attuale governo, dal 1 gennaio intascherei una indennità per il mio ruolo di Presidente della Provincia di 4400 € al mese.
Così, ancora una volta, anziché parlare del merito e delle tante cose che, con impegno e serietà, stiamo realizzando per la nostra amata Provincia, mi trovo costretto a dover parlare di altro. Ma se tanto può servire a rimarcare, una volta in più, l’assoluta trasparenza con la quale esercito i miei ruoli pubblici, ben venga.
Fino ad oggi ho svolto il ruolo di Presidente della Provincia, come del resto tutti i miei colleghi in Italia, a 0 €.
Ho percepito, invece, lo stipendio di funzionario del comune di Roma per un importo pari a 1325 € netti + 824 € netti dal comune di Pignataro Maggiore per il mio ruolo di Sindaco. Per un totale, quindi, di 2150 euro.
Dal 1 gennaio, invece, percepirò una indennità netta di 3200 € per il mio ruolo di Presidente della Provincia. Alla quale non potrò aggiungere lo stipendio di funzionario del comune di Roma e la indennità di sindaco di Pignataro che, infatti, saranno pari a 0.
Insomma, dal 1 gennaio i miei guadagni passeranno da 2150 a 3200 euro. Le mie casse personali registreranno un più 1050 €.
Ho ritenuto fare questa precisazione perché credo che sia giusto ed obbligatorio che ogni soggetto che ricopre una carica pubblica sia assolutamente trasparente rispetto ai suoi guadagni.
Ciò precisato, la cosa che più mi preme comunicare è che sono stato alle Maldive a Natale (non a Capodanno) non perché mi hanno riconosciuto l’indennità di Presidente della Provincia, ma perché, nel mese di ottobre, ho finalmente incassato la somma che lo Stato mi ha riconosciuto per gli undici mesi di ingiusta detenzione: 90 mila euro. Un risarcimento che non copre affatto i 120 mila euro che ho dovuto spendere – racimolati tra i miei familiari – per uscire da quell’incubo, per affermare, semplicemente la verità delle cose.
Con mia moglie, ho deciso di utilizzare una parte della somma per fare un viaggio particolare che potesse chiudere definitivamente in positivo una brutta pagina della nostra vita.
Tutto qui. L’obiettivo mio e di mia moglie è stato raggiunto e crediamo di aver fatto una cosa buona per i nostri figli!
E, forse, dopo tutto ciò che – purtroppo – è stato, desiderare un pò più di rispetto almeno per la mia sfera privata, sarebbe solo e soltanto il minimo.