A Don Peppe Diana e ai tanti martiri delle camorre
Il 4 luglio di quest’anno Don Peppino avrebbe compiuto 60 anni.
La nostra Terra, la nostra Provincia, a dicembre ne “compirà” 200 di anni.
Per un periodo brevissimo dal 1958, anno in cui nasceva, al 1994, quando la mano vigliacca dei killer pose fine alla sua esistenza, i due orologi del tempo hanno battuto ore e minuti in parallelo.
Da Presidente ho scelto, quasi d’impulso e senza tanto pensarci, di dedicare alla memoria di Don Peppe Diana, al ricordo della sua vita e non a quello della sua tragica morte, l’anniversario del duecentesimo anno della istituzione della Provincia di Caserta e dell’individuazione di Caserta quale città capoluogo di Terra di Lavoro.
Un riconoscimento che spero tanto aiuti la nostra memoria collettiva a non disperdere il ricordo del parroco di Casal di Principe, a dare nuova linfa al suo messaggio “per amore del mio popolo”, così come, sono certo che questa scelta contribuirà a rinnovare il ricordo di tutti coloro che, al pari di Don Peppe, hanno pagato con la vita l’impegno quotidiano contro le organizzazioni criminali, hanno scelto di vivere fino in fondo e a testa alta pur di non barattare o rinnegare gli ideali di giustizia sociale, di non violenza, di onestà.
Oggi, che lo Stato ha fortemente voluto una nuova stagione per riaffermare la propria presenza sui territori e al fianco dei cittadini, pur se la battaglia contro le organizzazioni criminali non è ancora vinta, a noi spetta il coraggio civile di ricordare e aiutare a ricordare chi siamo, come ci siamo battuti ma soprattutto, perché continueremo a lottare per tenere viva la memoria.
A Don Peppe Diana, ai tanti uomini e donne di questa Terra, dedichiamo questo anniversario.
Alle loro belle vite, ai colori dei loro occhi, ai loro grandi sorrisi tributiamo un voto di memoria.